FARMACISTA33
SANITÀ
26 ottobre 2017.
Farmaci innovativi e diabete,
interrogazione D'Ambrosio-Mandelli: ruolo maggiore a Farmacie
FARMACI
INNOVATIVI, LUIGI D’AMBROSIO LETTIERI, ANDREA MANDELLI, SENATO DELLA REPUBBLICA
Valutare l'opportunità di adottare le necessarie misure per
consentire la distribuzione dei farmaci innovativi secondo le modalità di cui all'articolo
8, comma 1, lettera a), del decreto legge 18 settembre 2001, n. 347,
convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, fatta
eccezione per i medicinali individuati con apposito elenco dall'Agenzia
Italiana del Farmaco che, per esclusive ragioni cliniche, necessitano di essere
gestiti ambiente ospedaliero.
Ma anche intervenire subito e con interventi efficaci per
consentire una rapida ma accurata revisione degli attuali percorsi
assistenziali in modo da assegnare un ruolo maggiore ai medici di medicina generale,
sia nel campo della formazione che nella capacità prescrittiva dei farmaci
incretico-mimetici, nonché di presa in carico dei pazienti affetti da malattie
croniche, in particolare diabetici: Questo è, in sintesi, la richiesta avanzata
dai senatori Luigi D'Ambrosio Lettieri (Dit) e Andrea Mandelli (FI) in una interrogazione al Ministro della salute.
"La medicina di famiglia e la farmacia del territorio
sono uno dei punti di riferimento del ssn, nonché un prezioso presidio
sanitario capillarmente diffuso sull'intero territorio nazionale", affermano,
"Consentire ai medici di medicina generale di effettuare la prescrizione
di farmaci innovativi regolarmente reperibili presso le farmacie del
territorio, permetterebbe anche ai cittadini che vivono in aree periferiche,
interne o disagiate di avere accesso ai farmaci innovativi che, in caso
contrario, rimarrebbero appannaggio esclusivo dei cittadini più abbienti e
residenti nelle aree del Paese più ricche e modernizzate. La prescrizione di
farmaci innovativi da parte dei mmg permetterebbe, inoltre, a ciascun paziente
di limitare le visite specialistiche all'effettivo bisogno clinico. Le malattie
croniche in Italia sono in aumento e rappresentano la gran parte delle
patologie oggi curabili grazie ai farmaci innovativi", si legge nella
interrogazione, "ma la prescrizione di alcune classi dei farmaci
innovativi è inibita ai medici di medicina generale che, paradossalmente, di
conseguenza, non hanno accesso all'informazione scientifica correlata. Una attività
che, invece, grazie alla collaborazione con gli specialisti, metterebbe i
medici di medicina generale nelle condizioni di stratificare la popolazione
diabetica per gravità e trattare con i farmaci di nuova generazione solo quei
pazienti che realmente ne necessitino, secondo rigorosi criteri di
appropriatezza".
D'Ambrosio Lettieri e Mandelli sottolineano come
"l'impossibilità per i medici di medicina generale di prescrivere i
predetti farmaci innovativi procura, quindi, danni incalcolabili alla salute di
larga parte dei pazienti cui è, in conseguenza, precluso l'accesso ad una cura
adeguata per patologie importanti come, ad esempio, il diabete e le malattie
cardiovascolari. Le comorbilità cardiovascolari nei diabetici sono in grado,
infatti, di aumentare di 2-3 volte il rischio di insufficienza cardiaca e di
ridurre l'aspettativa di vita anche fino a 5-15 anni".
Tra i pazienti affetti da patologie croniche, quelli affetti
da diabete sono tra i più colpiti dalla vigente modalità di accesso alle cure e
spesso, non potendo ricorrere continuativamente allo specialista, talora anche
a causa degli elevati oneri e tempi di attesa, sono costretti a rinunciare a curarsi
o a curarsi con farmaci meno efficaci ma prescrivibili dal medico di base. La
difficoltà di accedere alle cure tramite il ssn, anche a causa dei lunghi tempi
di attesa per le visite specialistiche, danneggia la vita delle persone più
anziane, con difficoltà di movimento, così come quella dei pazienti in età da
lavoro che non riescono a conciliare gli impegni lavorativi con la necessità di
doversi assentare dal luogo di lavoro per recarsi più volte dallo
specialista".
"Per la cura del diabete, in particolare",
continuano, "i farmaci antidiabetici orali maggiormente prescritti in
Italia -nonostante numerosi studi scientifici che ne evidenziano i limiti di
sicurezza e tollerabilità- risultano essere le Su/Glinidi. Le ragioni di questo
dato sono da ricercarsi nel fatto che ai medici di medicina generale, in
Italia, è preclusa la prescrizione delle terapie innovative e di comprovata
efficacia e sicurezza come i DPP-4, i GLP1 e gli SGLT2. Questo si traduce in un
danno per la salute per i numerosi pazienti diabetici che in prima istanza si
rivolgono al loro medico di fiducia per la cura della patologia loro
diagnosticata. L'Italia è l'unico Paese europeo in cui non è consentita la
prescrizione dei farmaci incretino-mimetici di nuova generazione da parte dei
medici di medicina generale. Cosa che ha consentito negli altri Paesi un più appropriato
uso delle risorse potendo loro identificare precisamente i pazienti che più ne avessero
bisogno. Il trattamento dei pazienti con i sopracitati farmaci
incretino-mimetici di nuova generazione genera anche vantaggi economici e
gestionali legati, per esempio, alla minore incidenza di eventi avversi o
complicanze".
"Le ragioni sopra esposte di maggior sicurezza,
efficacia e disponibilità dei farmaci innovativi citati, in particolare per la
cura del diabete, nonché gli evidenti vantaggi economici", concludono d'Ambrosio
Lettieri e Mandelli, "rendono non più differibile, in ragione soprattutto
del miglior benessere dei pazienti, un intervento immediato per consentire la
prescrizione di detti farmaci ai medici di medicina generale".
-------
Presidente
domenico troìa
Nessun commento:
Posta un commento