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mercoledì 28 ottobre 2015

Ipoglicemia... conoscerla per non farsi sorprendere...






Secondo l’ADA (American Diabetes Association) si definisce ipoglicemia una glicemia < 70 mg/dl

Gli ormoni contro-regolatori (prima il Glucagone e poi l’Adrenalina) sono secreti già in presenza di una glicemia ≤ 65 mg/dl, anche se dopo alcuni anni dall’insorgenza del diabete di tipo 1, la capacità di secernere glucacone per controbilanciare una carenza di glucosio potrà essere persa o attenuata.
Esistono varie tipologie e cause di ipoglicemie…
Considereremo ovviamente l'ipoglicemia indotta da insulina o da antidiabetici orali.

l’ipoglicemia può essere classificata:

Lieve: in questo caso sono presenti solo sintomi definiti "adrenergici" (tremore, sudore, palpitazione, senso di fame, formicolio, nervosismo, sintomi soggettivi). La persona riesce in questo caso a gestirsi da solo, se sveglio.

Moderata: Ai sintomi adrenergici si aggiungono quelli "neuroglicopenici" (confusione mentale, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, agitazione, comportamento bizzarro, debolezza). La persona riesce generalmente, anche in questo caso, a gestirsi da solo, se sveglio.

Grave: lo stato di coscienza è alterato, possibile perdita di coscienza... in questi casi è necessario l'intervento da parte di terzi.

La soglia glicemica al di sotto della quale vengono percepiti i sintomi della ipoglicemia, possono variare notevolmente da persona a persona. In genere, all'esordio di un diabete di tipo 1, possono presentarsi disturbi anche con valori glicemici di 80 - 85. Successivamente la "soglia" si abbassa con sintomi che compaiono, seppur con variabilità, quando la glicemia scende al di sotto di 70 - 60 mg/dl.


E' importantissimo evitare lo stato ipoglicemico... ipoglicemie lievi trattate adeguatamente, non provocano nessun danno. Ipoglicemie gravi se non prontamente curate, risultano pericolose perché in grado di danneggiare le cellule cerebrali oltre che a mettere in pericolo la vita stessa. Occorrerà anche prestare particolarmente attenzione alle ipoglicemie notturne; spesso possono passare inosservate. Altro motivo per evitare uno stato ipoglicemico è la cosiddetta "iperglicemia da rimbalzo" che consiste in un aumento della glicemia dopo un episodio ipoglicemico, spesso persistente per ore e difficile da trattare.


Come prevenire o trattare con anticipo l'ipoglicemia?

La cosa principale da fare è controllare spesso la glicemia, soprattutto se si ha il dubbio di presentare qualche sintomo inerente. L'ideale è costituito dall'Holter glicemico, dispositivo che consente un monitoraggio continuo, ogni 5 min, dei livelli glicemici e che è in grado di emettere allarmi sonori nel caso in cui la glicemia scenda (o salga) oltre i valori standard.
L'utilizzo di tale dispositivo dovrebbe essere incoraggiato da tutti i medici che si occupano di diabete e soprattutto previsto dalle ASL  almeno per chi è in trattamento insulinico essendo a maggiore rischio di ipoglicemie. 

Il monitoraggio continuo del glucosio (CGM), consente inoltre di comprendere meglio le variazioni glicemiche per meglio ottimizzare la terapia insulinica.



La regola dei 15...

In caso di sintomi o di glicemia minore di 70 mg/dl, assumere 15 grammi di zuccheri semplici a rapido assorbimento.

Ripetere dopo 15 min  la glicemia e se  è ancora inferiore a 70 mg/dl, assumere nuovamente 15 grammi di carboidrati.

Ricontrollare ogni 15 minuti ed assumere la stessa quantità di zuccheri finché la glicemia non supera i 70 mg /dl.
In pratica...


- tre caramelle zuccherate, oppure…

- due o tre bustine di zucchero da bar, oppure…

- tre zollette di zucchero, oppure…

- un cucchiaio di zucchero, oppure…

- tre caramelle zuccherate, oppure…

- 150 ml di bevanda, es. un bicchiere pieno per 2/3 di coca cola, aranciata, succo di frutta. 





Ricordo anche che:

- Una tazza da caffellatte contiene circa 250 ml di liquido

- una tazza da the contiene circa 200 ml di liquido

- una tazza da caffè contiene circa 75 ml di liquido

- un bicchiere medio da tavola contiene circa 200 ml di liquido

- un cucchiaio da minestra contiene circa 10 ml di liquido  (e 10-15 grammi di zucchero)

- un cucchiaino da the contiene circa 5 ml di liquido (e circa 4 grammi di zucchero)

Una volta superati i 70 mg, non assumere altro nell'immediato, ma continuare a controllare la glicemia. Nel caso in cui i valori successivi fossero superiori alla soglia dei 70 mg/dl, ma sostanzialmente bassi (es. 80-90 mg/dl), assumere anche 15 - 20 grammi di carboidrati complessi (es. 25 grammi di pane, 20-25 grammi di fette biscottate, grissini o cracker, un bicchiere di latte, una mela), in quanto dopo circa un'ora la glicemia potrebbe tendere a scendere nuovamente.

In caso di ipoglicemia marcata (es. 40-50 mg/dl), interrompere temporaneamente l'erogazione della basale se si dispone del microinfusore.

Ovviamente in caso di ipoglicemia anche lieve, interrompere ogni attività fisica.

Ma come possiamo prevedere di quanto si alzerà la glicemia dopo l'assunzione di carboidrati?

A tale scopo risulta utile il seguente schema:

Fino a 23 kg la glicemia si alza di 8 mg per ogni gr di CHO assunto…

Da 23 a 34 kg la glicemia si alza di 7 mg per ogni gr di CHO assunto…

Da 34 a 41 kg la glicemia si alza di 6 mg per ogni gr di CHO assunto…

Da 41 a 55 kg la glicemia si alza di 5 mg per ogni gr di CHO assunto…

Da 55 a 73 kg la glicemia si alza di 4 mg per ogni gr di CHO assunto…

Da 73 a 91 kg la glicemia si alza di 3 mg per ogni gr di CHO assunto.

In caso di ipoglicemie gravi (30 mg/dl o meno) con perdita di coscienza, somministrare mezza fiala da 1mg di glucagone intra muscolo o sottocute prima dei 12 anni, ed una fiala oltre i 12 anni. In farmacia si vendono kits appositi.

Avendo la possibilità di effettuare un accesso venoso, in alternativa o congiuntamente -a seconda dei casi- al trattamento con glucagone, si potranno somministrare  50- 100 ml (o cc) di soluzione glucosata al 20%, in bolo.

Per meglio calcolare i ml di glucosata al 20% da somministrare, può essere utile la seguente regola:

Infondere la quantità di ml derivante dalla sottrazione:

120 - glicemia corrente 

(es: per una glicemia di 40: 120-40= 80 cc di soluzione glucosata al 20% da infondere).













































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